Notturno duemila ha una storia più complessa di quanto la brevità dell’opera finita lasci immaginare. La musica nasce effettivamente di notte. Mi svegliai, una notte…
La ripresa vorrebbe essere metafora – solo metafora – del volo primaverile di un’ape, cullandosi sul ritmo di un breve valzer composto al pianoforte.